LA FAMIGLIA OGGI: UNA REALTÀ IN EVOLUZIONE – Cap. 8°
MEDIAZIONE NEGOZIALE
Gentili lettori, proseguendo nella trattazione dei vari modelli di mediazione familiare, Vi illustriamo, di seguito, le caratteristiche proprie del modello di mediazione negoziale.
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La mediazione negoziale è il modello maggiormente noto negli Stati Uniti e tra i suoi principali seguaci vi è John M. Haynes, fondatore della Accademy of Family Mediators. Il mediatore ricopre la funzione di facilitare la coppia a prendere delle decisioni, rinvigorendo la capacità contrattuale dei soggetti interessati e proiettandoli verso ipotesi future; tale attività viene svolta attraverso un processo di negoziazione basato sulla contrattazione degli interessi e non delle posizioni.
L’obiettivo è quello di raggiungere il miglior risultato possibile, utilizzando alcune tecniche della negoziazione ragionata. Il processo di mediazione considera il conflitto tra i due ex partner come un evento sano e non patologico, partendo dal presupposto che i genitori siano pienamente capaci di individuare quale sarebbe la soluzione migliore per i loro figli.
Nella mediazione negoziale le parti vengono dapprima invitate ad esporre le proprie rispettive posizioni per permettere al mediatore di apprendere quali siano gli interessi in conflitto e tentare di delineare un’area comune su cui concentrare il lavoro.
L’iter operativo si propone di arginare la crisi di coppia in un ambito ben delimitato, concernente interessi e bisogni comuni, suggerendo alle parti un approccio diretto al problem solving affinchè collaborino per raggiungere un accordo anziché sprecare tempo ed energie attaccandosi a vicenda per non perdere la posizione di presunto controllo che entrambe credono di ricoprire.
Per poter affrontare un percorso che conduca ad un cambiamento globale è necessario fondarsi su un accordo di massima dal quale muovere i primi passi ed infatti la mediazione negoziale si fonda sul principio dell’equità degli accordi, che viene praticato sia con la tecnica del problem solving che con quella del brainstorming.
Quest’ultimo approccio è finalizzato a sviluppare la creatività, a non dar peso al pensiero critico e ad instaurare un clima di accettazione, in modo tale da permettere alle persone di proiettarsi nel futuro per condividere un progetto senza recriminare il passato e la crisi di coppia.
Il modello di mediazione negoziale si caratterizza principalmente per la neutralità/imparzialità del mediatore, la partecipazione volontaria delle parti, la riservatezza degli incontri e la considerazione primaria per gli aspetti concreti della separazione.
Il mediatore deve, innanzitutto, essere in grado di rimanere terzo e mantenersi al “centro” rispetto agli interessi delle parti per controllare le modalità di svolgimento degli incontri più che il contenuto degli stessi, gestendo la fase della negoziazione in modo imparziale e mai assumendo il ruolo di giudice, difensore o terapeuta.
Il mediatore abile sarà in grado di far emergere dubbi, curiosità e richieste tra le parti, con lo scopo di concordare una soluzione comune del problema affrontato.
Generalmente questo modello di mediazione utilizza colloqui individuali solo in casi di estrema conflittualità, quali ad esempio il sospetto abuso di alcool o di stupefacenti di una delle parti o la probabile violenza fisica nei confronti del partner o dei figli.
In ogni caso i colloqui individuali sono sempre brevi e previamente autorizzati da entrambe le parti.
Durante il processo di negoziazione è, peraltro, possibile che il mediatore o le parti richiedano la consulenza di un avvocato, un commercialista o un agente immobiliare.
Il processo di mediazione negoziale si articola in nove fasi, ossia:
- ammissione del problema: le parti riconoscono che esistono interessi contrastanti e che è necessario risolvere la situazione di conflittualità;
- consapevolezza di entrambe le parti che la mediazione rappresenta il metodo più appropriato di risoluzione del problema;
- scelta del mediatore;
- raccolta di informazioni inerenti il conflitto e percezione che le parti hanno di esso;
- proposta del mediatore di risoluzione del problema;
- ricerca di soluzioni alternative attraverso la tecnica del brainstorming;
- ridefinizione delle posizioni iniziali per spingere le parti ad individuare i loro veri interessi;
- contrattazione degli interessi in gioco per raggiungere una definizione congiunta del problema, invitando le parti a rimanere concentrate sul futuro;
- redazione scritta degli accordi, da parte del mediatore, che ne darà copia alle parti affinchè la consegnino ai propri avvocati per formalizzarla in termini legali.
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Nel prossimo articolo analizzeremo più nel dettaglio il modello di mediazione familiare integrata.